Durata Viaggio

Ho fatto il giro del mondo in 157 giorni e 4 ore

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sabato 11 settembre 2010

Extrem hiking

Nonostante la pessima giornata il giorno dopo resto con i miei nuovi amici (dopotutto hanno la maccchina e mi possono portare in luoghi dove non potrei arrivare).
Si torna nel Grand Canyon stavolta da soli, senza guida, per entrare a far parte di quelle poche persone che ne toccano il fondo. L'inizio e' di una facilita' mostruosa: in discesa e con una temperatura umana. Nella discesa ho modo di conoscere meglio i miei compagni di viaggio e di scoprire che Yasmin dopo avermi detto che potrei uccidere qualcuno con il mio accento italiano si diverte moltissimo a correggere i miei errori grammaticali di inglese...
Per la prima volta dopo una camminata di qualche ora raggiungo la mia meta riposato e fresco come una rosa, bagno le dita nel Colorado river, torno un po piu' in alto e mi siedo ad ammirare il Grand Canyon, allungando ogni tanto la mano per controllare che il cielo limpido non sia un fondale finto. Inutile tentare di descrivere il panorama di cui sono stato spettatore. A differenza di tutte le altre volte che ho fatto hiking/bushwalking/trekking la parte peggiore comincia quando si va via. Mi giro per tornare in cima al canyon, di fronte a me ci sta un percorso di 6 miglia con un dislivello di poco superiore ai mille metri, come se non bastasse i vari termometri sparsi per il percorso segnano 34 gradi all'ombra! Fortuna che ogni 1.5 miglia c'era un rifugio con ombra e acqua fresca per riempire la mia camelbak che svuotavo ad una velocita' impressionante. Con la faccia rossa gonfia come un pallone e le gambe che ormai camminavanoo per inerzia dopo 3.30 ore raggiungo la cima.
Da USA Canada e Mexico

Da USA Canada e Mexico

Da USA Canada e Mexico

Un'oretta di pausa per fare compagnia a Yasmin che aspetta il pullman per tornare a flagstaff e con Julius riparto alla volta della Monument Valley. Quattro ore di guida in una strada priva di curve altre macchine o centri abitati, in cielo posso vedere tutte le stelle, magari fosse possibile anche a Roma. Ci fermiamo nell'ultima citta' prima della Monument Valley e cerchiamo un posto dove dormire, fatica sprecata costa tutto troppo e come vedremo il giorno dopo con la luce, la citta' altro non e' che qualche casa e 3 motel, l'unica soluzione rimastaci alla fine e' stata di dormire in macchina, raggiungiamo il centro visitatori e passiamo una splendida notte insonne nell'auto. Il giorno dopo il sole mi sveglia probabilmente cinque minuti dopo essermi riuscito finalmente ad addormentare. Entriamo di buon ora nella monument valley colazione nel bar e qualche minuto a vedere cosa vendono nel gift shop pieno di vasi fatti a mano dagli indiani della riserva (anche se non credo li abbiano fatti loro) ed e' li che ho sentito arrivare da qualche parte della stanza la frase: "Anvedi quanti cocci che channo questi" ci si riconosce ovunque. La monument valley e' imponente ma anche calda, troppo anche solo per uscire dalla macchina e mettersi a camminare, un vero e proprio forno, fortunatamente la si puo girare anche in auto. In meno di due ore riusciamo a vederla tutta e ce ne andiamo verso qualche luogo piu' fresco. E il mio turno alla guida e per sei ore guido su una strada rettilinea tra canyon e pianure desertiche prive di ogni traccia dell'uomo se non per l'ungherese che si stacca dal suo Ipad solo per guardare al contamiglia e ripetermi  con il suo pesante accento, peggiore del mio: "Slow down, don't kill the car".
Arriviamo a Panguicht vicina al Bryce Canyon in tardo pomeriggio e cerchiamo un ostello, niente solo motel, ci buttiamo in uno per 25 dollari a notte. Quel motel per me e' stato come il paradiso entriamo in camera pulitissima con bagno privato televisione  letti kingsize e DUE CUSCINI a testa. Il mattino dopo quando Julius mi ha svegliato alle 6 per andare al canyon mi e' sembrato di tornare ai tempi in cui mia madre mi svegliava per andare a scuola e io ancora abbracciato al cuscino imploravo quei maledetti 5 minuti in piu'.
Dopo quasi 10 giorni, con il senno di poi so quanto mi sarei dovuto godere quel comodo letto e quello dei successivi giorni in Las Vegas.

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