Durata Viaggio

Ho fatto il giro del mondo in 157 giorni e 4 ore

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giovedì 23 settembre 2010

E dopodomani Perù

L'idea di fermarsi a Quebec per qualche giorno è saltata. Quando sono andato a pagare per stare il terzo giorno ho sentito la frase peggiore per un viaggiatore zaino in spalla. Sentirsi dire "Fully Booked" significa senza alcuna previsione dover controvoglia cambiare i propri piani, perchè sicuramente tutte le altre accomodazioni della città avranno la stessa risposta. E così leggermente seccato mi sono messo su internet a vagliare le ipotesi papabili. Alla fine la deciscione è ricaduta su fermarmi la notte successiva a Montreal e prendere la notte il bus per New York.



Ergo torno a quella grande città francofona che non mi era piaciuta. Arrivo a Montreal dopo l'ora di pranzo con un rodimento unico sia per il fatto che ancora non avevo pranzato sia perchè ero di nuovo nella peggiore città del  Canada. Passo un apatico pomeriggio impegnato a lavare prima me poi i miei vestiti e la serata a cucire le patch sullo zaino, fortuna che fra le vaccinazioni prima di partire c'era l'antitetanica dato che il mio pollice destro si è trasformato in uno scolapasta. Dopo essermi punto con l'ago per l'ultima volta cado sul letto e mi addormento. Il mio principe azzurro verrà a svegliarmi con un bacio il giorno dopo in tempo per il check-out e per principe azzurro intendo l'indiano che stava al letto di sopra, e per bacio intendo avermi messo il piede in faccia scendendo. Ok sono le 11 am e il mio bus partirà alle 3 am mollato lo zaino alla stazione sorge l'ovvia domanda su come ammazzare il tempo, trovo la risposta nel vagare per la città. All'ora di pranzo arrivo  nel parco dove una quindicina di persone stanno suonando tamburi e altri strumenti a percussione mentre uno li vicino con movimenti scoordinati sembra stia cercando di ballare (so che quando avete letto scoordinati avete pensato subito a me, ma non ero io). Passo il resto della giornata vedendo qualche altra zona e una partita di football americano, alla sera mi godo la mia ultima Poutine e conosco una ragazza messicana che studia a New York anche lei in fila per prendere il pullman.

Nuovi inutili controlli alla frontiera destano il mio sonno ed eccomi rientrare nella terra a stelle e strisce. Alle 9 di mattina sono nell'ostello dove ovviamente mi dicono di tornare alle 3... Ergo nuovamente dopo una scomoda notte mi aggiro per le vie di Manhattan come uno zombie, passeggiando tra tombini fumanti e carretti in cui vendono qualunque tipo di cibo, la sera incontro pure l'australiana che avevo conosciuto a  Flagstaff. Sto sperimentando un po il tipo di vita che si faceva prima del cellulare dato che nessuno può chiamare altri, come la brasiliana che ho conosciuto in Canada sta anche lei in questo ostello l'ho incontrata il primo giorno mentre faceva il check-in e ci siamo detti: "Ci vediamo dopo"... Sono passati 3 giorni.

Cominciano adesso i preparativi per la prossima meta, si apre la Lonely Planet e si cercano su internet tips
per il Peru..


Poliziotti che mangiano ciambelle...

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