“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.“
[José Saramago]
Quanto mi piace la frase che ho messo nel titolo, me la sono sentita ripetere sin dal primo giorno di viaggio piú volte al giorno, é una delle prime domande che ti vengono poste quando incontri un nuovo viaggiatore.
Eccomi qua, seduto a scrivere il mio ultimo post su questo blog con un po di anticipo, il pensiero di questo giorno mi ha tormentato dall' inizio del viaggio, é un po come quando non hai tradotto la versione di latino e in sesta ora interroga, l'ansia comincia a salirti da quando metti piede in classe.
Cosa dire ora.
Non so.