Via da San Pedro, destinazione La Serena.
Una notte in pullman e sbarco nella ridente cittadina di mare, o così mi aspettavo, il cielo è coperto di nuvoloni grigi, mi bastano pochi secondi di osservazione per decidere il da farsi.
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Calle de Valparaiso |
Rientro, faccio il giro delle compagnie e scelgo il bus per Valparaiso che parte più tardi in modo di poter visitare la città.
Altre otto ore di pullman.
Arrivo a Valpo che c'è ancora luce, trovo un ostello fantastico aperto da poco il cui proprietario entusiasta indica tutti i luoghi dove andare e dove non andare della città, alla fine la sera ho diviso una chorillana al ristorante con lui e i suoi amici, ottima cosa che mi ha permesso di passare una notte da chileno vivendo il paese più in una notte che in quanto avrei potuto fare in qualche giorno.
In questi giorni mi sono anche afflitto per decidere il mio seguente itinerario, ho cercato voli treni e bus, ragionato sui giorni e i luoghi da visitare, se andare li o meno. Alla fine decido di raggiungere Ushuaia, ultimo baluardo umano prima di dove la Natura con la sua impervietà ha scritto su una distesa liquida e solida di acqua "
non plus ultra".

Sono 70 ore di bus: la mattina mi imbarco presto per Santiago e dopo due ore arrivo nella capitale cilena, ho tempo fino alle 22 per visitarla, dopo un bus in 8 ore mi fa attraversare il confine, altri due timbri sul passaporto gli auguri del poliziotto che ha notato che è il mio compleanno e nuovo paese, finalmente argentina.
Arrivo alla stazione dei bus di Mendosa alle 4 del mattino, pensando di poter prendere un bus verso l'ora di pranzo per Bariloche pazientemente aspetto su una panchina del terminal con la compagnia di un Argentino che strilla ad ogni bus che arriva: "Cambio pesos Argentinos Chileno, Cambio! Cambio!"
Sui tempi mi sbagliavo il primo bus per Bariloche parte alle 20 e arriva alle 13, amen, avrò più tempo per la città. L'aver dormito poche ore mi ha sfiancato e camminare per così tanto tempo non è facile, mi addormento su una panchina del parco.
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Patagonia |
Bariloche, sembra di stare sulle alpi, la città si affaccia su un lago circondato da vette innevate, il corso è pieno di negozi che producono e vendono cioccolata, alla fine non posso fare a meno di entrare in uno con una fontana di cioccolata e divorare ogni tipo di schifezza in vendita. Passate le cinque ore di attesa per il pullman mi imbarco nuovamente, 32 ore, partenza alle 20 del 26 arrivo previsto alle 3.45 del 28...
Ricordo che dopo poco meno di due mesi dalla mia partenza, quando stavo ancora in Nuova Zelanda, avevo calcolato il tempo speso su mezzi di trasporto quali bus e aerei, ed era circa una settimana, non oso immaginare ora quanto possa essere. Alla fine di questi sei mesi avrò passato due mesi dormendo e forse quasi altrettanti in autobus... Meglio non pensarci.

Sul bus siamo solo turisti, alla fine del viaggio ho tirato fuori la teoria che gli Argentini anche se hanno parenti nel sud preferiscono lasciarli crepare la invece che ripetere il lungo viaggio.
Le 32 ore passano in fin dei conti in fretta, ormai sono abituato, la solita routine: film-dormi-guardi il panorama-dormi-leggi qualcosa-dormi-mangi-dormi, a far scorrere il tempo più velocemente ci pensa l'atmosfera che si va a creare con le persone che si sono avventurate insieme a me in questa ammazzata: come una piccola gita scolastica. Il tempo scorre e arrivo a El Calafate che quasi non voglio più scendere dal bus:
a) perchè credo sia il luogo in cui ho passato più tempo negli ultimi mesi
b) fuori fa un freddo cane sono le 4 e non ho alcuna intenzione di pagare un ostello per sei ore a prezzo pieno.
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Perito Moreno preso mentre cade un pezzo più piccolo |
Mi fermo una notte a El Calafate e il giorno dopo vado a vedere uno dei ghiacciai più famosi del mondo. Ho anche avuto la fortuna di poter ammirare un pezzo di ghiaccio staccarsi e cadere in acqua. Intendo, non un piccolo pezzo di ghiaccio o palline di neve che cadono in continuazione, ma uno grosso pressapoco come un pullman forse più grosso (ora che rileggo noto come lo ho paragonato ad un pullman ormai li vedo ovunque), si è staccato lentamente cadendo in acqua con un fragoroso boato propagando delle enormi onde come conseguenza.
Tornato a Calafate ho preso il primo bus diretto a Ushuaia, Tierra del Fuego, ultima città prima dell'antartide. Sono altre 18 ore, partenza alle 3 di notte. Attraversiamo lo stretto di Magellano con una chiatta che trasporta solo noi e il pullman, 500 anni fa per poco non morivano per attraversare questo canale e noi invece con una scrausa imbarcazione in meno di 10 minuti siamo dall'altro lato.
Il pullman, ahime, non è uno di quelli "sudamericanstyle" ma è uno normale, lo scomodo viaggio è ripagato dagli splendidi paesaggi che guardo dal finestrino, e dall'idea di raggiungere (quasi) la fine del mondo!