Durata Viaggio

Ho fatto il giro del mondo in 157 giorni e 4 ore

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giovedì 21 ottobre 2010

Salar de Uyuni

Miniera di Potosì
Dopo l'isla del sol vado a La Paz, Sucre e Potosì dove entro in una claustrofobica miniera, che scende di 700 metri nelle montagna, proprio nei giorni in cui tiravano fuori i cileni, la cosa mi rassicurava perchè per ogni evenienza il macchinario per tirarci fuori era pronto a poche centinaia di kilometri.
Isola al centro del Salar
Da Potosì mi dirigo a Tupiza una città i cui dintorni sono ricchi di paesaggi in pieno stile wild west, la cosa più bella della bolivia è che in poche ore di bus cambiano radicalmente gli scenari. Prendo il pullman la notte, sono 8 ore di viaggio. Subito noto che è un pullman differente: in primis non è uno di quelli comodi con tanto spazio per le gambe a cui il sud america mi ha abituato, non c'è neanche il bagno, non che uno non possa sopravvivere per otto ore senza un bagno ma la sua sola assenza fa si che non appena si chiudano le porte ti scappi nonostante tu abbia provveduto a disidratarti per bene mentre aspettavi, poi viene il resto, quando l'autobus è a pieno carico pronto per partire fa salire un'altra ventina di persone che si vanno a collocare nel corridoio... Dopo neanche un'ora dalla partenza abbandoniamo la strada asfaltata, il viaggio prosegue fra sobbalzi vibrazioni e inchiodate per evitare le buche più grandi, dopo qualche ora in quelle condizioni comincio ad avvertire un vago senso di nausea che accresce sempre di più fino a costringermi a tirare fuori la festa dal finestrino, non aver cenato mi ha salvato. Finalmente l'autobus si ferma all'"autogrill" per andare al bagno. Autogrill: una casa nel nulla con un bagno e qualche patatina in vendita, è qui che mi rendo conto che sono l'unico non boliviano sul pullman, la gente mi fissa come se fossi un alieno, un mese fa mi sarebbe preso un infarto per una situazione simile, ma ormai non mi intimorisco più e comincio a parlare con un tipo che ha una maglietta della roma.
Laguna de Canap
Dopo due notti da Tupiza mi dirigo a Uyuni, la strada è di nuovo sterrata ma almeno vedere il panorama mi aiuta a distrarmi dalla nausea e i passeggeri sono nuovamente alcuni in piedi e tutti boliviani. Nelle 8 ore di viaggio conosco un avvocato Boliviano che per la prima volta viaggiava nel sud del suo paese, scopro che il loro presidente guadagna 500€ al mese (e dopo aver visto la sua casa a La Paz la cosa non mi sorprende più di tanto) dopo ciò comincia a tartassarmi di imbarazzanti domande di qualunque tipo, ad esempio: "Sono più lontani gli stati uniti o l'Italia?" Facendomi anche notare l'ignoranza in cui verte il paese. Da qui entro anche nel deserto, la prima parte è montuosa, ogni tanto il pullman si ferma per scaricare qualcuno nel nulla o cambiare una gomma, abbiamo forato cinque volte ma sembrano abituati all'evenienza dato che in ogni città lasciano la gomma bucata a riparare in un'officina e ne prendono un'altra, probabilmente bucata il giorno prima. La seconda metà del viaggio non c'è neanche più quel vago lembo di terra che chiamavo strada, si procede in un piatto deserto sabbioso e sono abbastanza sicuro che il modo per orientarsi dell'autista fosse seguire le orme dei pullman passati prima.
 Arrivo a Uyuni punto di partenza per il tour del salar e varcare la frontiera con il Chile, la città è semplicemente un ammasso di agenzie che vendono i vari pacchetti viaggio, seguo i consigli di un italiano appena conosciuto e prenoto un tour di due notti. La sera ad Uyuni ho le prime avvisaglie del clima che mi aspetta: la notte la temperatura arriva a meno due, tanto che mi sono svegliato con le dita dei piedi ghiacciate. Anche qui docce neanche a parlarne, hanno l'acqua razionata e vogliono 50 bolivianos per fartela fare fredda.
laguna colorada
I miei compagni di tour sono quattro spocchiosi francesi per nulla contenti di avermi tra loro da quel poco che ho capito quando parlavano tra loro, non che io sia felice di trovarmi con quattro persone con cui non ho alcun modo di comunicare se non fargli un disegno. Il tour comincia con l'immenso Salar de Uyuni, una distesa  bianca di sale, di cui ho un ricordo giallognolo dato che sei obbligato a tenerti gli occhiali da sole. Si prosegue entrando nell'arida parte boliviana del deserto di Atacama, attraverdso acque termali e lagune colorate piene di fenicotteri. Qui la temperatura si fa più rigida e la notte scende a meno quindici, dato che alloggiamo in alberghi costruiti con mattoni di fango e paglia e anche il tetto è di paglia sono costretto a dormire con la giacca dentro il sacco a pelo, almeno dopo ciò si è rivelato un peso non inutile...

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