Durata Viaggio

Ho fatto il giro del mondo in 157 giorni e 4 ore

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mercoledì 17 novembre 2010

Cul de sac

Non ho fatto molte foto negli ultimi giorni quindi le metto random
Comincio con un tramonto Australiano


Quattro mesi e mezzo fa sono partito con un terzo zaino pesante e ingombrante senza saperlo senza neanche rendermene conto, pieno di tutte quelle idee pregiudizievoli, stereotipate e generaliste che ho accumulato in ventidue anni, nel corso del viaggio si è rimpicciolito e alleggerito fino a scomparire, o quasi, dopotutto per rendersi conto che una idea sia pregiudizievole serve confrontarsi con qualcosa o qualcuno che la possa confutare o rimarrà sempre tale.


Deliri a parte



Poi un fiume in Nuova Zelanda


Negli ultimi 15 giorni sono rimasto praticamente immobile, l'essere stato leggermente male mi ha costretto a passare svariati giorni chiuso dentro la camera dell'ostello a guardare film e serie tv per combattere la  noia, benedetto streaming! Ancora non sono del tutto guarito ma perlomeno non sono più astenico il che mi ha permesso di uscire dall'ostello. Nonostante ciò mi sono intrappolato in un "cul de sac" argentino, troppo lontano dalle bellezze del sud e del nord e dovrò rinunciare a qualcosa, il centro dell'argentina ha di bello solo le sue città da vivere, come Cordoba e Mendoza.
e uno Americano
 L'unico neo è che si può godere molto più di una città quando è da scoprire ed è diversa.
Già  europei, australiani e americani mi sembravano simili, l'unica vera differenza, che notavo dopo essere stato in Bolivia e Perù, è che io dico "cin cin" e altri mi rispondo "cheers, santè, prost, na zdravìa...", figuriamoci adesso in Argentina, che se non avessi mai aperto un libro di storia potrei pensare che fu una colonia Italiana dato il loro fantastico accento che più di ogni altra lingua si avvicina all'italiano o che se prima in spagnolo quando non sapevo una parola tirando a indovinare avevo buone probabilità di indovinare, qui vai sul sicuro che la parola è come in italiano e neanche più serve aggiungere la S alla fine, per fare un esempio restando in tema di brindisi birra in argentino si dice birra, aggiungiamoci che la pizza è decente, ascoltano più musica italiana di noi, la fiat e il fernet sono ovunque e sono soliti dire "echa la ley, echa la trampa" che le differenze con l'Italia diventano più geografiche che altro. 
Potrei riassumere l'ultima noiosa digressione in una frase del tipo: "Sono partito per vedere il mondo nelle sue diversità per poi rendermi conto che ce ne sono meno di quante immaginassi." Forse è stato proprio vedere senza schermi quei due paesi così lontani dal nostro mondo per farmi sentire più vicini gli altri.

peruviano
Detto ciò torniamo a quello che stavo dicendo (o scrivendo) prima, che ormai avrete completamente dimenticato. Mi manca solo Buenos Aires per uscire da questa parentesi semi italiana, da li il viaggio torna ad essere in riva al mare, e dopo tre mesi di deserti sabbiosi, rocciosi, ghiacciati o di steppa una bella distesa infinita di acqua salata è quello che ci vuole.
Non vedo l'ora di riprendere lo zaino sulle spalle. 
Ormai siamo agli sgoccioli e il tempo più che mai è mio nemico, maledetti backpacker che arrivano dalla direzione opposta, mi sono sempre stati utili per informazioni e sapere quali sono i luoghi più belli ignorati dalla massa, adesso non fanno altro che tirare fuori luoghi che non potrò raggiungere, ci si mette pure Diego a cantarmi delle bellezze del nord del Brasile.
Per ottenere il meglio da questo ultimo mese cerco di fare un piano di viaggio, ma è decisamente contrario a come ho imparato a viaggiare quindi non ci riesco, non riesco a fare un progetto che vada oltre i tre giorni.

E alla fine un lago boliviano


Unica certezza: domani si riparte, domani mi sveglio da questo torpore di cui sono vittima da oltre due settimane!


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