Una notte in pullman e sbarco nella ridente cittadina di mare, o così mi aspettavo, il cielo è coperto di nuvoloni grigi, mi bastano pochi secondi di osservazione per decidere il da farsi.
Calle de Valparaiso |
Altre otto ore di pullman.
Arrivo a Valpo che c'è ancora luce, trovo un ostello fantastico aperto da poco il cui proprietario entusiasta indica tutti i luoghi dove andare e dove non andare della città, alla fine la sera ho diviso una chorillana al ristorante con lui e i suoi amici, ottima cosa che mi ha permesso di passare una notte da chileno vivendo il paese più in una notte che in quanto avrei potuto fare in qualche giorno.
In questi giorni mi sono anche afflitto per decidere il mio seguente itinerario, ho cercato voli treni e bus, ragionato sui giorni e i luoghi da visitare, se andare li o meno. Alla fine decido di raggiungere Ushuaia, ultimo baluardo umano prima di dove la Natura con la sua impervietà ha scritto su una distesa liquida e solida di acqua "non plus ultra".
Arrivo alla stazione dei bus di Mendosa alle 4 del mattino, pensando di poter prendere un bus verso l'ora di pranzo per Bariloche pazientemente aspetto su una panchina del terminal con la compagnia di un Argentino che strilla ad ogni bus che arriva: "Cambio pesos Argentinos Chileno, Cambio! Cambio!"
Sui tempi mi sbagliavo il primo bus per Bariloche parte alle 20 e arriva alle 13, amen, avrò più tempo per la città. L'aver dormito poche ore mi ha sfiancato e camminare per così tanto tempo non è facile, mi addormento su una panchina del parco.
Patagonia |
Ricordo che dopo poco meno di due mesi dalla mia partenza, quando stavo ancora in Nuova Zelanda, avevo calcolato il tempo speso su mezzi di trasporto quali bus e aerei, ed era circa una settimana, non oso immaginare ora quanto possa essere. Alla fine di questi sei mesi avrò passato due mesi dormendo e forse quasi altrettanti in autobus... Meglio non pensarci.
Le 32 ore passano in fin dei conti in fretta, ormai sono abituato, la solita routine: film-dormi-guardi il panorama-dormi-leggi qualcosa-dormi-mangi-dormi, a far scorrere il tempo più velocemente ci pensa l'atmosfera che si va a creare con le persone che si sono avventurate insieme a me in questa ammazzata: come una piccola gita scolastica. Il tempo scorre e arrivo a El Calafate che quasi non voglio più scendere dal bus:
a) perchè credo sia il luogo in cui ho passato più tempo negli ultimi mesi
b) fuori fa un freddo cane sono le 4 e non ho alcuna intenzione di pagare un ostello per sei ore a prezzo pieno.
Perito Moreno preso mentre cade un pezzo più piccolo |
Tornato a Calafate ho preso il primo bus diretto a Ushuaia, Tierra del Fuego, ultima città prima dell'antartide. Sono altre 18 ore, partenza alle 3 di notte. Attraversiamo lo stretto di Magellano con una chiatta che trasporta solo noi e il pullman, 500 anni fa per poco non morivano per attraversare questo canale e noi invece con una scrausa imbarcazione in meno di 10 minuti siamo dall'altro lato.
Il pullman, ahime, non è uno di quelli "sudamericanstyle" ma è uno normale, lo scomodo viaggio è ripagato dagli splendidi paesaggi che guardo dal finestrino, e dall'idea di raggiungere (quasi) la fine del mondo!