Durata Viaggio

Ho fatto il giro del mondo in 157 giorni e 4 ore

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lunedì 6 dicembre 2010

Where have you been so far?

Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.“    
[José Saramago]




Quanto mi piace la frase che ho messo nel titolo, me la sono sentita ripetere sin dal primo giorno di viaggio piú volte al giorno, é una delle prime domande che ti vengono poste quando incontri un nuovo viaggiatore.

Eccomi qua, seduto a scrivere il mio ultimo post su questo blog con un po di anticipo, il pensiero di questo giorno mi ha tormentato dall' inizio del viaggio, é un po come quando non hai tradotto la versione di latino e in sesta ora interroga, l'ansia comincia a salirti da quando metti piede in classe.
Cosa dire ora.
Non so.



Quando sognavo questo viaggio, quando prendevo appunti e consigli su internet anche quando sono salito sull'aereo non credevo lo stessi facendo davvero. E invece eccomi qua, alla fine.
La mente vola ai primi ricordi di viaggio, agli ultimi volti familiari visti quella calda mattina del quattro di luglio: mia madre con gli stessi occhi lucidi che ho io adesso mentre scrivo sembrava volesse seguirmi fin dentro l'aeroplano, a quella ragazza sul volo Roma-Sydney che in venti ore di aereo non ha spiccicato una parola, a quel ragazzo che in Hong Kong mi regaló il cappello da baseball degli Yankees, il vagare della mia mente si ferma sul primo incontro in terra Australiana: un tedesco del sud di vicino Stoccarda credo, neanche ricordo il suo nome, era la prima notte e invece di dormire in aeroporto come progettato mi sono rifugiato nel primo ostello della mia vita, soldi buttati perché a causa del jet-lag di dormire non ne avevo voglia, gironzolando per l'ostello incontrai questo ragazzo seduto su un divanetto con vicino il suo zaino, anche lui non riusciva a dormire, in poche ore il suo aereo sarebbe partito per riportarlo a casa dopo sei mesi di vagabondaggio intorno al mondo, una tristezza immane scolpita nel volto ma gli occhi brillavano di felicitá per il suo viaggio, non ricordo quasi nulla di quello di cui potremmo aver parlato solo mi disse che questo viaggio era una grande sfida.

E cosí é stato.

Il flusso dei ricordi riparte c'é Cairns e io che mi perdo nei suoi dintorni alla ricerca delle Cristal Cascades non capendo nulla di quello che la gente mi diceva, poi c'é Diego, due mesi di viaggio sono stato con lui, il miglior compagno di viaggio che potessi incontrare, l'unica persona del mio viaggio che voglio davvero resti dentro alla mia vita. Mi passano alla mente i volti senza nome di tutti quelli che ho incontrato, Europei Asiatici Sud e Nord Americani e anche Africani, che mi hanno tenuto compagnia durante questo viaggio, alle silenziose facce appese di quelli che stavano al loro ultimo giorno, probabilmente la mia faccia triste sará ricordata fra qualche mese da un altro backpacker. Le strade infinite che ho percorso, le lunghe attese per i bus, tutte le volte che non ho dormito su un letto, i lunghi estenuanti meravigliosi trekking e i paesaggi le culture i sapori i mondi che ho conosciuto, tutto mi scorre velocemente nella memoria. Poi affianco a me c'é il mio zaino sempre piú impolverato e lercio, con bandiere di ogni luogo cucite, via via si sta rompendo bucando sfilacciando, la mia casa che fedelmente mi ha seguito sulle spalle in questi mesi, il mio miglior amico e il mio peggior nemico, quanto lo ho odiato all'inizio cosí pesante cosí ingombrante, poi man mano sempre piú piccolo e leggero.

Penso a come ero all'inizio.

Timido e spaventato da questa avventura che non conoscevo, poi man mano sempre piú sicuro ed esperto a muovermici dentro come se non avessi mai fatto altro nella vita.
Sono passati in fretta questi mesi, anche troppo, mi sembra ieri che gironzolavo la prima sera nelle umide strade di Sydney bagnate dalla pioggia, e al tempo stesso mi sembrano passati secoli.
Di fronte ho pure una cartina del mondo... quanto é piccola e lontana la mia cara Europa.
I miei pensieri si fanno piú confusi i ricordi cercano di tornare tutti insieme, troppi nello stesso momento e si bloccano a vicenda.

É finita. Non resta che tornare.

Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario...“ 
[Herman Hesse]



E io ho ormai finito quella forzatura del programma ordinario, del quotidiano, si torna da dove ho cominciato, sperando che questa fantastica esperienza mi sia servita a qualcosa. Mi toglieró la veste da Backpacker, lo zaino lo relegheró in cantina, la mia lingua tornerá ad essere quella madre. 


Torno ad essere quello di sempre a fare le cose di sempre...



10.30 Piazzale degli eroi?




Ho fatto il giro del Mondo

4 commenti:

  1. Quale vecchio backpacker so quello che ti stai domandando ... - Ne valeva la pena ?

    Risposta : NE VALEVA LA PENA SI' !!!

    Firmato :
    Uno che è fiero di te

    "Hasta el viaje siempre"

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  2. torni con la consapevolezza che nulla è come prima

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  3. Ciao Marco, anche se sn passati due anni complimenti x il tuo viaggio!
    Senti io sn uno studente e devo scrivere un articolo per una rivista con il tema dei viaggi.
    In particolare il mio articolo parla di viaggi "cn ogni mezzo" , ti volevo chiedere se posso prendere cm esempio il tuo viaggio e se mi puoi rispondere a duo o tre domande?Naturalmente poi ti invio articolo finito e se riesco il Magazine!
    Grazie mille!
    Aspetto notizie!

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