Durata Viaggio

Ho fatto il giro del mondo in 157 giorni e 4 ore

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sabato 23 ottobre 2010

Dalla Bolivia in Chile



Al confine
L’ultima sera in bolivia è stata la più fredda,  nonostante il gelido vento che tirava sono uscito e ho cominciato a camminare tirando calci ai sassi guardando per l’ultima volta il cielo boliviano che a me sembra diverso da qualunque altro luogo.  Continuo a camminare senza una direzione, non ha importanza quando intorno hai il nulla, lo avevo già notato ieri pomeriggio nel salar, quando hai un territorio sconfinato tutto uguale limitato solo dall’orizzonte cominci a camminare senza fermarti. A farmi guardare indietro è il sole che è tramontato alle mie spalle lasciandomi quasi completamente al buio, mi tocca tornare indietro, fortunatamente ho la mia fantastica torcia Quechua con me. 
Cammino una mezz’oretta per tornare, il buio non crea problemi, vedo perfettamente lontane le luci dell’edificio che ospita il mio letto questa notte, inoltre a tenermi compagnia ho il rumore del vento gelido che mi soffia in faccia e della dinamo che devo azionare per tenere accesa la torcia. Mezz’ora di “gneek gneek gneek”  certa gente è diventata pazza così.  Quando mi trovo quasi alla mia meta sento qualche rumore intorno a me, fortunatamente non era un alpaca venuto a sputarmi ma la piccola volpe che girava dentro l’albergo a scroccare avanzi di cibo dai clienti, l’ho ribattezzata Rommel, è venuta da me nella speranza che abbia qualche biscotto da dargli, o anche che muoia congelato in modo che possa cibarsi della mia carcassa.
Valle della luna
Il giorno dopo alle 4.30 partiamo, la notte ha fatto meno quindici ci dice la guida e anche al momento della partenza siamo sotto lo zero, fino a San Pedro de Atacama mi sentirò le dita dei piedi congelate come quando scio. Facciamo un paio di soste in altre lagune gyeser e acque termali dopodiche mi scaricano alla frontiera. Già si nota da qui la differenza fra Chile e Bolivia: la frontiera non è altro che una casetta nel bel mezzo del deserto dove annullare il visto boliviano e  una sbarra prettamente inutile dovrebbe bloccare le auto, dico inutile perchè sono due giorni che andiamo nel deserto dove  la strada è ovunque non è che sia difficile aggirare questa frontiera, subito dopo la sbarra il cartello che segna dove passa la linea immaginaria che delimita il territorio boliviano, un metro dopo il cartello “Republica de Chile” e nell’esatto punto in cui è collocato comincia una nuova strada perfettamente asfaltata senza buche con le strisce ben dipinte.
L’autista mi lascia qui dicendo che devo prendere un certo bus che passerà fra un quarto d’ora, riparte con i francesi per portarli a Uyuni lasciandomi li ad aspettare vanamente. Dopo mezz’ora niente... Sono solo io i due soldati e qualche macchina che va a varcare la frontiera. Chiedo ai soldati se sanno quando arriverà. Mi dicono che è partito un’ora prima, quindi l’autista o non lo sapeva o ha fatto tardi e ha fatto finta di nulla. Pochi secondi di terrore per la mia sorte, poi mi riprendo e chiedo se passano altri bus, la risposta affermativa mi rilassa. Pagato il biglietto e senza problemi l’autobus mi porta in Chile, un’ora di tragitto su una strada normale è così confortevole che mi addormento.
Tramonto sulla valle della luna
Mi risveglio quando arriviamo all’ufficio immigrazione cileno, qua definitivamente rientro nel mondo civilizzato: uno scanner esamina il contenuto di ogni bagaglio, agli stolti che non sapevano vengono sequestrate le foglie di coca. Nella città mi sembra quasi incredibile vedere chileni che parlano inglese senza problemi, europei che lavorano, le donne con abiti normali invece che quelli tipici andini con cappelli da uomo e quando ti siedi al ristorante se un cane prova ad entrare lo cacciano fuori.
Torno dopo un mese, quindi, in un mondo civilizzato e quanto si nota la differenza. Già mi mancano i cibi preparati per strada, gente che ti vende la frutta appoggiata per terra, e i caotici mercati. L’unica cosa che mi è rimasta è il deserto. Pure il cibo è diverso. L’acqua del rubinetto è potabile!!! E non razionata!!! Doccia calda!!! Almeno riacquisto un po di comodità che avevo dimenticato negli ultimi giorni Boliviani.

3 commenti:

  1. Tanti auguri uomo che va nella parte più a sud della terra

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  2. happy birthday ti avevo chiamato ieri ma avevi detto che non si fanno gli auguri il giorno prima!!! quindi auguri oggi!!

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  3. Bife de chorizo jugosa y dulce de leche... y vai col tango !!
    Tio C.

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