Durata Viaggio

Ho fatto il giro del mondo in 157 giorni e 4 ore

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mercoledì 1 settembre 2010

Roadtrip

Nuovamnete con lo zaino in spalla esco e comincio a vagare tra i bus dell'aeroporto di Los Angeles cercandone uno che mi porti vicino a qualche ostello. Ostello, non credo che meriti questo nome il peggiore in cui sia mai stato: una camerata da venti persone con un solo bagno e senza porta che si potesse chiudere, neanche la cucina. Cerco di dimenticare l'ostello avviandomi nel centro della cittá. Ma purtroppo sono finiti i tempi facili dell'australia e della nuova zelanda, prendo un autobus che impiega piú di un'ora per portarmi nella downtown attraversando quartieri uno piu brutto dell'altro, l'impressione che ho avuto di LA e' di una cittá sporca e vecchia, fatta eccezzione per Hollywood Santa Monica e tutti quei quartieri tirati a lucido per i turisti.
Grazie al cambio di fuso orario ho vissuto per due volte il 24 luglio, cosa poco utile dato che la prima volta l'ho passato chiuso in un aereo e la seconda volta ad addormentarmi sui mezzi pubblici per via del jet lag.
Scappo il giorno dopo da Los Angeles e mi dirigo a San Diego, sul Greyhound pieno zeppo di messicani conosco un francese che andava a Tijuana in Messico. Ho deciso di seguirlo e passato il confine ho preso una camera nel suo stesso albergo. Ho potuto anche mettere alla prova il mio spagnolo per l'america latina: a capire capisco ma a farmi capire e' piu difficile, ne e' un pratico esempio il fatto che quando ho chiesto alla proprietaria dell'albergo dove potessi trovare un ristorante non turistico lei ha capito che cercavo le prostitute, cosa non difficile da trovare dato che ogni 5 metri nella via principale c'e qualcuno che cerca di venderti droga o di trascinarti dentro il suo strip club.
Il giorno dopo in mattinata abbandono il francese nella sua camera e torno negli stati uniti, mi faccio un giro per San Diego e mi vedo anche la partita di baseball, la sera prendo un autobus che mi dovrebbe portare a Tucson.
Arrivo a Tucson alle 5 del mattino e aspetto fino alle 6.30 che la stazione apra con un tipo che viene da Yuma vestito in pieno stile cowboy e con non piu di 3 denti in bocca, sembra il classico tipo che puoi trovare in un saloon di un western. Butto lo zaino nel deposito della stazione, mi prendo un biglietto per la sera con destinazione Albuquerque e comincio a vagare per la citta'. Prima impressione desolazione, la stazione dei pullman e' fuori la citta e mi e' toccato camminare per qualche minuti in una strada desolata con l unica compagnia dei cactus che crescevano nella sabbia ai lati della strada. Seconda impressione? Caldo, ma veramente caldo, 3 giorni fa stavo con poco piu di 10 gradi di massima e ora alle 7 del mattino gia sto sudando. Dopo 2 ore sotto il sole cocente torno alla stazione e decido di cambiare direzione per il nord un po piu fresco. Direzione Flagstaff Grand Canyon.
Arrivo a Flagstaff verso le 10 di sera e con il pesante zaino in spalla mi metto alla ricerca di un posto dove dormire. In citta' c'erano solo due ostelli e ovviamente quello mio era vuoto e l'altro pieno.
Il giorno dopo prendo una navetta con visita guidata al Gran Canyon, qui conosco i miei compagni di viaggio dei giorni successivi: Julius di Budapest, Gabriella di Cracovia e Yasmin di Sydney. L'ungherese ha una macchina quindi il giorno dopo ci si carica a tutti e ci porta a Sedona, la citta' ha una location eccezzionale circondata da enormi montagne rosse, ma purtroppo per me gli altri non avevano alcuna intenzione di fare hiking e mi hanno costretto tutto il giorno a passare di negozio in negozio uno piu' turistico dell'altro.
Ho cercato piu' volte di uccidermi con le rivoltelle in vendita nei negozi ma purtroppo erano riproduzioni per i turisti.

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